Mentre il mondo va a rotoli che c'è di meglio di un sano sideways-langarolo-infrasettimanale-per soli uomini? Eccezion fatta di una villeggiatura a casa di Hugh Hefner, nulla!
E allora sveglia presto, ritrovo esattamente nel fucking middle of nowhere della bassa vercellese e via che si va.
Come ogni gita che si rispetti sbagliamo subito la direzione in autostrada e dimentichiamo circa il 90% delle cose che servono, ivi comprese borse frigo per i nostri acquisti gastronomici, navigatore satellitare e giacche.
La prima tranche del viaggio è caratterizzata da qualche telefonata tra pubbliche amministrazioni romane che non funzionano e lavoro, il tutto accompagnato da simpatici cori fatti con le sole bestemmie e fragorosi rutti: per un attimo torniamo a quel periodo di ricordi confusi che corrisponde al '98-'99.
Il mood del tour precedente in Fenoglio-style cede il passo ad uno spirito da amici miei atto primo.
Prima tappa Canale dove ci aspetta l'enoteca del Roero, i lunghi portici e i negozietti in legno. Dopo aver sfoggiato l'abilità negoziale di un brianzolo col SUV (dicasi tautologia), scatta un aperitivo al prezzo sociale di euro due cadauno: la barista dai capelli corti viene eletta "fidanzata dell'anno" e Canale nuova capitale del bel vivere.
Si torna nei ranghi in un fantastico negozietto di solo formaggio e poi via verso l'altra sponda del Tanaro perchè si sa, il Roero è bello perchè da lì si vedono le Langhe.
Seconda tappa Cherasco, patria delle lumache e dei baci al cioccolato. Mettere le gambe sotto il tavolo in una
fantastica trattoria non ha prezzo, così come il litro e mezzo di vino, il bollito misto e i tajarin ai fegatini.
In barba alle norme prudenziali sulla guida il cuore ci porta a Pollenzo alla
Banca del Vino su cui sarebbe possibile scrivere due trattati ed una raccolta di poesie d'amore nostalgico e retorico. Concetti chiave sono l'immediata conquista dell'addetto alla banca del vino del titolo di "lavoro più figo del mondo" (mi dispiace per te, ragazzo dell'enoteca di Nizza Monferrato, ma 'sto qui ti batte) e l'elezione della suddetta banca a luogo in cui desideriamo venir tumulati all'interno di un Geroboamo.
Last but not the least la 207 ci porta dritti a Barbaresco, dove parcheggiamo davanti a Sua Santità
Gaja. Ahimè il progetto di diventare generi del buon Angelo non diventa realtà e quindi ci consoliamo con una bottiglia di
barbaresco dei produttori, una vista romantica della valle e qualche pensiero osceno.
La giornata ci lascia alcuni grandi insegnamenti di vita, ovvero che la civiltà di un popolo si misura in base al numero di portici e di macellerie bovine, che si deve abolire il metro in favore della pertica e che il piemonte batte la dannata lombardia 3 a 0.
Dr. Gonzo
Etichette: Live reports, That's life, Wine
2 Comments:
bravi bravi, ma uno a turno, sfigato, non beveva e guidava?!
Fortunatamente avevamo inserito il pilota automatico...
Dr Gonzo
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