Così dopo i primi 45 minuti dedicati all’ultimo snobbissimo album (minor tasso di melodie orecchiabili nella storia della musica!) l’atmosfera si riscalda un pochino, anche se il pala – hockey - Isozaki sembra non essersi ancora scongelato del tutto dalle recenti olimpiadi. L’high tech della struttura, l’aria condizionata funzionante (a differenza del forum milanese!!) che non crea quella complicità umida, il ring imballato e il parterre semivuoto, non si adattano proprio al calore di Vedder e soci. La tecnica – che ve lo dico a fare - è ai soliti livelli, ma il mood per noi al secondo anello sembra non fluire ai massimi livelli. Il primo guizzo arriva dopo quasi un’ora su Do The Evolution, per poi ripiegarsi nuovamente in rarità degne dei padri fondatori del Ten Club.
Per fortuna non mancano Even Flow, Jeremy, Corduroy, Elderly Woman..., il cover di Baba O'Riley e il classico Alive (da cantare con accento bresciano) a creare dei picchi emozionali. Un paio di pause e poi il gran finale a luci accese, giusto per farsi vedere meglio in faccia mentre promettono che non passeranno altri 6 anni... (vedi foto "glaciale")
Alle 23.15 (dopo ben 2h15' – good value!) Vedder e soci salutano davanti ad un pubblico, at the end, in estasi.
Ma dov'erano i classici State Of
Per fortuna c’era Sarah con il suo smaltino lampone.
p.s.: tutto su x il servizio d'ordine e la squadra antifumo "Tolleranza Zero"Etichette: Live reports
1 Comments:
Quelli della sicurezza erano die veri mastini! Sti cazzi!
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