Il
Sonar è senza dubbio uno degli happening mondiali più attesi, una sorta di avamposto delle tendenze future in campo elettronico, mood e stili che di rimbalzo finiscono poi col contaminare anche territori più pop.
Abbandonando però le mere considerazioni di marketing, la kermesse catalana è soprattutto divertimento, una ghiotta occasione per sentire dal vivo i DJ più cool attraverso sound system degni di tale definizione. Attendendo l’edizione 2006, è possibile da qualche settimana respirare quelle atmosfere attraverso una raccolta di compilation a cura dell’organizzazione, di cui
Miss Kittin è una delle teste di serie.
Era il pomeriggio di sabato 17 giugno 2005 e all’interno del SonarDome i corpi si muovevano al ritmo delle note di Aphex Twin, Felix Da Housecat, The Orb, una reunion di vecchie glorie viniliche orchestrate dalla filosofa del mixer Caroline Herve. “A volte vuoi fare così bene, fare qualcosa di speciale, che tendi a muoverti contro natura e a pagarlo. Non sei più in contatto con la realtà, sei già al disco successivo, e l’errore è dietro l’angolo. – commenta - Questo è esattamente quello che vuole esprimere questo mix album. Umiltà. Sincerità. Nell’era dell’editing digitale potrebbe essere un manifesto della verità”. Un dichiarato inno all’imperfezione, al calore del gesto umano e alla concretezza, attraverso un modo di far girare i dischi classico e genuino, con reminiscenze dei tempi in cui il pubblico era parte integrante dell’intrattenimento. Una sorta di techno blog con cui fotografa uno spaccato di clubbing vivo, pulsante e sudato infiammato da classici dell’elettronica rivisitati con tecnicismi e vocalizzi.
Il fascino ambiguo di Miss Kittin incanta i sensi e redime chi non crede più nella musica sintetica. Ascoltare (e guardare) per credere.
2 Comments:
Gran bel post, complimenti!
grazie bro'! è un piacere...
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